Geopolitica. Storia di una ideologia by Amedeo Maddaluno

Geopolitica. Storia di una ideologia by Amedeo Maddaluno

autore:Amedeo Maddaluno [Amedeo Maddaluno]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2019-02-15T11:12:19+00:00


Samuel Huntington e Francis Fukuyama

Il più recente pensatore statunitense a sublimare la geopolitica delle civiltà (o forse meglio, la post-geopolitica delle civiltà) è Samuel Phillips Huntington (1927-2008). La sua opera si riallaccia al filone antropologistico dell’analisi delle civiltà umane come blocchi politici, inserendola nel dibattito attuale post-attentati dell’11 settembre. Occidentale, cristiana ortodossa, latino-americana, islamica, indù, cinese, giapponese, buddista, africana: queste le civiltà/blocco in cui l’accademico divide il mondo. Dopo la fine delle ideologie il mondo vive un processo di ritribalizzazione dove sono le appartenenze etniche e religiose a farsi motore della storia – e della guerra. Le civiltà non hanno tra loro sfumature o aree di grigio ma sono entità antiche, eterne, ben definite ed identificabili[17]. Conclusione ovvia di tale lettura del mondo è la proposta di un’alleanza tra civiltà affini (Occidente e Russia) contro quelle aliene (una Cina che ossessiona sempre di più le analisi degli strateghi americani). Interessante notare come la teoria di Huntington e della ritribalizzazione del mondo costituisca quindi motivatore ideologico dell’interventismo americano esattamente come la teoria della “fine della storia” del politologo Francis Fukuyama ad essa opposta. Nella visione di Fukuyama (classe 1952), la fine della Guerra fredda inaugura nel mondo un processo di progressiva ma costante diffusione dei valori e delle istituzioni liberal-democratiche, favorite della globalizzazione delle economie e delle culture. Per Huntington, è necessaria da parte dell’Occidente una proattività strategica per difendere la propria civiltà; per Fukuyama, l’Occidente è già vincitore perché ha vinto la democrazia occidentale. Se la liberaldemocrazia è inevitabile, all’America di accompagnarne strategicamente l’inevitabilità. Due pensatori agli opposti ma entrambi influenti e le cui visioni sono state integrate nella prassi politica delle amministrazioni americane tra gli anni ’90 e 2000, a riprova del fatto che la prassi politica supera, integra e metabolizza per i propri fini le più discontinue visioni teoriche. Huntington e Fukuyama portano all’estremo la visione del mondo degli strateghi post-geopolitici e post-diplomatici nati intellettualmente nel periodo della Guerra fredda, dello scontro tra imperi ideologici (e poi, come sottolineò il nostro Ennio Di Nolfo, tecnologici) e non più geografici. Strategia militare, teoria dei giochi, studi antropologici forniscono la base al pensiero di questa corrente che sembrò relegare la geopolitica classica ai libri di storia.



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